Mentre purtroppo qualcuno toglie la pistola dalla naftalina e tenta di passare dalla violenza delle parole a quella delle pallottole noi non ci nascondiamo ed affrontiamo i problemi veri del paese.
Due parole bastano per presentarli: produttività e competitività. Come nelle altre economie avanzate interi settori produttivi rischiano letteralmente di traslocare, di essere trasferiti in altre regioni del mondo, dove i fattori della produzione risultano più convenienti.
Cosa fare? Non pretendiamo certo di indicare soluzioni definitive. Ma per destare l' attenzione, che è il nostro obiettivo immediato, è sufficiente non temere di risultare sgradevoli.
Ed allora diciamo francamente che certe speranze si riveleranno illusioni.
Già ora in Cina, India e Brasile la scuola sforna ottimi ingegneri, chimici, biologi, ricercatori e tecnici. E la creatività, l' intelligenza creativa, non sono un privilegio di noi italiani ma una prerogativa dell' umanità intera. Presto anche in quei grandi paesi emergerà il nuovo, da ogni punto di vista.
Certo Venezia, Roma, Firenze, Capri saranno sempre visitabili solo in Italia. Il turismo è una preziosa fonte di reddito nell' età della globalizzazione. Dobbiamo puntare su di esso. E fare molto di più e meglio.
Senza dubbio certe produzioni di qualità sono legate ad un territorio. I produttori del nostro buonissimo aceto balsamico tradizionale, dei nostri lambruschi, delle nostre ciliege, del nostro parmigiano reggiano, per fare esempi che ci toccano direttamente, vanno difesi ed aiutati.
Ma davvero turismo e produzioni di qualità legate a determinati territori potranno offrire opportunità alla maggioranza dei nostri giovani? A tutti quei cervelli che emigrano in cerca di ambienti più favorevoli? Realisticamente non possiamo immaginarlo.
E allora arriviamo al nocciolo duro, ruvido del problema. Come fornire ai nostri imprenditori motivi importanti per produrre qui e non altrove? Come dare ai capitali in cerca di impiego ragioni per fermarsi da noi, per innescare sviluppo e creazione di nuova ricchezza?
Gli enti locali, comuni, province e regioni, hanno responsabilità importanti. Sono parte integrante del problema. Essi sono chiamati ad una maggiore efficienza ad un minor costo.
Troppa burocrazia, inefficienza, spese destinate alla conservazione di un sistema di potere che soffoca lo sviluppo.
I nostri imprenditori chiedono di essere posti nelle condizioni di confrontarsi almeno alla pari con i loro competitori. Non avranno risposte da chi si è sempre preoccupato di dividere torte, non di produrne di nuove.
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