Siamo infatti convinti dell' interdipendenza di queste due prospettive d' azione e di riflessione.
Vogliamo essere e siamo il movimento politico dei fatti, del tentativo di risolvere i problemi del paese nel segno insieme della modernità e della tradizione.
Uno dei problemi più pressanti è quello delle infrastrutture. Il paese ha bisogno di nuovi stabilimenti produttivi, di nuove vie di comunicazione, di nuovi strumenti di approvvigionamento energetico e di smaltimento dei rifiuti. Di nuove carceri e comunità di recupero.
La storia degli ultimi cinquanta anni ha visto l' Italia accumulare un pesantissimo debito pubblico. Questo, soprattutto quando la situazione economica internazionale è difficile, limita fortemente le risorse disponibili per le infrastrutture. Sia pure con questi limiti, risorse importanti sono comunque a disposizione.
Ma, e qui torniamo alla riflessione di partenza, spesso tali risorse non possono essere impiegate per l' opposizione delle comunità locali. Chi governa e vuole governare il paese con efficacia e senso di responsabilità ha il dovere della franchezza, di non nascondersi dietro la retorica e gli stratagemmi di corto respiro.
Allora bisogna dire chiaramente che le comunità locali hanno tutto il diritto di pretendere il rispetto delle leggi e la appropriata considerazione delle peculiarità dei luoghi e dei territori. Non si può costruire una centrale nucleare su un territorio a rischio sismico elevato o un rigassificatore nel cuore di una città.
Ma non possono essere accolte quelle richieste che tendono a far prevalere interessi privati e particolari sull' interesse generale. A nessuno fa piacere un nuovo carcere nella zona dove abita. Ma se nessuno vuole un nuovo carcere o un nuovo inceneritore sul proprio territorio queste strutture indispensabili non si costruiranno mai.
Se qualcuno strumentalizza gli istinti egoistici che inevitabilmente sono presenti non c' è che un rimedio. Non votiamolo. Si parla e straparla di moralità dei politici. I politici immorali sono proprio questi che, per conservare o conquistare una poltrona, compromettono il futuro nostro e soprattutto dei nostri figli.
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