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venerdì 25 febbraio 2011

Il ruolo internazionale dell' Italia ed i meriti del governo Berlusconi. Parla l' ex ambasciatore Ronald Spogli.

In questa lettera al Corriere della Sera l' ex ambasciatore americano in Italia Ronald Spogli elogia il governo Berlusconi e parla del ruolo internazionale dell' Italia:

"Nella frenesia di segnar punti a proprio vantaggio, che domina l'infuocata scena politica italiana in questo momento, ciò che è andato perso è il giudizio imparziale sui rapporti tra Italia e Stati Uniti instaurati da Silvio Berlusconi e dai governi da lui guidati".

"Una collaborazione così intensa ha contribuito a innalzare l'Italia a una statura senza precedenti sulla scena politica internazionale. Spesso giudicata in passato un partner di secondo piano, dal 2000 in poi l'Italia ha assunto una posizione di grande rilievo sul palcoscenico mondiale tra i Paesi del G8"

"Sotto il profilo storico, per quanto forti e reciprocamente vantaggiosi siano stati in passato, solo con l'insediamento del governo di Silvio Berlusconi nel 2001-2006 i nostri rapporti politici hanno raggiunto la preminenza di cui godono oggi. L'eccellente rapporto personale tra il presidente Bush e il premier Berlusconi è nato da una visione condivisa delle sfide e delle opportunità a livello globale e del modo migliore per affrontarle. Difatti, l'ascesa dell'Italia ad attore chiave sulla scena internazionale è coincisa con un periodo di intensa collaborazione tra Italia e Stati Uniti che si protrae fino ad oggi ed è stata favorita sul versante italiano in primo luogo dai governi Berlusconi del 2001-2006 e del 2008 fino ai nostri giorni".


"...nessuno ha mai sostenuto con pari lealtà e coerenza le posizioni politiche americane come Silvio Berlusconi".



"Per il suo spirito collaborativo, l'America ha un debito di gratitudine nei confronti del premier Silvio Berlusconi".

Queste espressioni di elogio sono pronunciate da un ex ambasciatore a favore di un governo chiamato a fronteggiare difficili problemi. Anche per questo rappresentano una testimonianza di grande valore.

mercoledì 23 febbraio 2011

La sinistra del "tanto peggio tanto meglio".

La nostra sinistra delle tasse, del debito e dell' immigrazione clandestina fuori controllo accantona per un attimo la strumentalizzazione dell' attività della Magistratura per passare a quella della tragedia libica.
Il governo Berlusconi ha trattato con Gheddafi, nell' esclusivo interesse dell' Italia, per fermare l' immigrazione clandestina  e per procurare alle imprese italiane il lavoro che altrimenti altri paesi come Francia e Germania avrebbero ottenuto. E' ovvio che il regime libico, instaurato quaranta anni fa, sarebbe rimasto in vita esattamente allo stesso modo senza i rapporti con l' Italia.
I fatti a favore del governo Berlusconi sono meno immigrati e più lavoro. Alla nostra sinistra rimangono la propaganda e la strumentalizzazione macchiate di sangue.
Qui l' intervento alla Camera del ministro degli esteri Frattini.

venerdì 18 febbraio 2011

Una giustizia giusta per un paese libero.


Il presidente Berlusconi accelera sulla via delle riforme. Dopo aver messo in cantiere una serie di importanti misure dirette a rendere più dinamica l' economia, il governo Berlusconi, che già aveva in più punti migliorato il processo civile, imposta un' ampia riforma della giustizia italiana.
Il cinema e la televisione ogni giorno ci mostrano come funziona la giustizia penale in tutte le altre democrazie. I giudici e la pubblica accusa sono ben distinti, perchè ciascuno possa meglio svolgere il proprio compito. Questa distinzione è uno dei principali obiettivi delle riforme intraprese.
Che consentiranno inoltre il ritorno all' equilibrio tra poteri ed organi costituzionali che caratterizzava la nostra Costituzione  al momento della sua entrata in vigore, il 1 gennaio 1948. I redattori della Costituzione italiana avevano saggiamente previsto  insieme  l' indipendenza della Magistratura ed efficaci garanzie a tutela del Parlamento e dei parlamentari, in modo da assicurare il rispetto della volontà popolare e l' indipendenza dei rappresentanti degli elettori nelle istituzioni. Una democrazia libera non deve permettere a nessuno di sostituirsi agli elettori nell' indirizzo politico del paese.
I liberali e i moderati italiani, tutti i cittadini che vogliono un paese libero e sicuro, hanno oggi un compito fondamentale e difficile. Dobbiamo comprendere bene cos' è la grande riforma della giustizia appena avviata e quali sono i suoi obiettivi. Perchè solo noi possiamo spiegarla nelle nostre famiglie, al bar, ai compagni di lavoro e di studio, in piazza. Soltanto noi possiamo ogni giorno spezzare l' assedio delle menzogne. Noi abbiamo il solo privilegio di chi sta dalla parte giusta: ci basta dire la verità.


TUTTI IN PIEDI A DIFENDERE LA LIBERTA' !

lunedì 7 febbraio 2011

La riforma dell' articolo 41 della Costituzione italiana.

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha recentemente annunciato un grande programma di riforme  per la crescita economica "il cui fulcro è la riforma costituzionale dell’articolo 41, annunciata da mesi dal ministro Tremonti, e misure drastiche di allocazione sul mercato del patrimonio pubblico e di vasta defiscalizzazione a vantaggio delle imprese e dei giovani".
La proposta di riformare l' art. 41 della Costituzione  ha ricevuto aspre critiche, anche da noti economisti e costituzionalisti. Ma in realtà tale riforma più che utile è necessaria. Qualche cenno alla storia e alla attività anche recente della Corte costituzionale basta a mostrare l' infondatezza di certe critiche, il cui movente appare chiaramente politico.
La Corte è prevista dalla Costituzione repubblicana entrata in vigore il primo gennaio 1948, ma la sua prima udienza pubblica si tenne soltanto il 23 aprile 1956. Il suo compito principale è quello di controllare la conformità alla Costituzione delle leggi ordinarie. Può privare della loro efficacia totalmente o parzialmente le leggi, invitando eventualmente il Parlamento ad operare conseguentemente.
Nei primi decenni della sua attività la Corte Costituzionale ha lavorato soprattutto con l' obiettivo di ottenere l' adeguamento alla nuova Costituzione della legislazione anteriore ad essa. Negli anni più recenti ha esaminato con grande attenzione la nuova produzione legislativa.
E' evidente che modificando l' articolo 41 da un lato si coinvolgerebbero la Corte e l' intera Magistratura nell' opera di rinnovamento in senso liberale della complessa ed imponente legislazione economica italiana. Dall' altro si renderebbero le riforme contenute in leggi ordinarie meglio capaci di superare con successo l' eventuale controllo esercitato dalla Corte stessa. 
Proviamo a immaginare quale rivoluzione provocherebbe la costituzionalizzazione, ad esempio, del principio del controllo successivo da parte delle Pubbliche amministrazioni e quali benefici si avrebbero dall' attiva partecipazione della Corte costituzionale all' adeguamento delle tante norme oggi ispirate al principio contrario.
La riforma costituzionale in senso liberale, qualora fosse realizzata con un vasto consenso, contribuirebbe inoltre  a sottrarre il nuovo indirizzo agli effetti del mutare delle maggioranze parlamentari. 
Il paese ha bisogno delle riforme proposte da Berlusconi. E giudicherà severamente chi rema contro.