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sabato 20 novembre 2010

Orientamento agli studi e alle professioni. Dal comune ci aspettiamo di più.

La presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, nel suo recente discorso a Modena, ha toccato anche il problema dell' insufficiente offerta di tecnici qualificati. Ne mancano più di 100.000.
I giovani, soprattutto le ragazze, scelgono i licei e l' università. Ma alla fine di questo percorso scolastico è sempre più difficile ottenere la posizione lavorativa corrispondente.
Le ragioni di questo mancato incontro tra domanda e offerta sono diverse. Ma certamente l' inadeguato orientamento e la scarsa informazione sono molto importanti. Bisogna parlare chiaro a giovani e famiglie: i nostri licei e le nostre università, costosi e con troppi insegnanti, spesso non sono in grado di offrire buone prospettive quanto alla professione ed al reddito. E non solo per la loro inefficienza. Va chiaramente detto che il mercato del lavoro non può assorbire un numero elevato di laureati in materie  troppo lontane dalle esigenze dell' apparato produttivo.
Il comune, dopo la scuola una delle istituzioni  pubbliche più vicine ai giovani ed alle loro famiglie, deve fare di più per indirizzarli a scelte più consapevoli e realisticamente promettenti. Si ha invece l' impressione che le nostre amministrazioni comunali preferiscano la propaganda all' informazione. Quando la verità non porta facili consensi la nostra sinistra preferisce spacciare bugie e illusioni.
Dei tagli ministeriali alla scuola abbiamo già parlato. Abbiamo visto che i tagli  determinano direttamente servizi più scadenti solo in assenza di sperperi e inefficienze. Perchè altrimenti riducendo lo sperpero di denaro pubblico si possono assicurare almeno gli stessi servizi.
Rimane da dire qualcosa sull' educazione dei nostri giovani e sul loro senso civico, di cui sono ancora grazie a Dio largamente responsabili le famiglie. Vediamo troppi edifici scolastici deturpati o addirittura devastati da chi invece dovrebbe frequentarli per imparare. Le riparazioni costano. Quante ore di laboratorio e quanto materiale didattico si perdono o non si possono ottenere per colpa dei nostri imberbi vandali?

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