Tocqueville, uno dei grandi padri del pensiero liberale, ha lucidamente spiegato nella Democrazia in America l' importanza delle autonomie locali proprio per la formazione di un cittadino responsabile.
Nell' età della globalizzazione le nostre democrazie libere sono chiamate a confrontarsi, come sistemi paese, con regimi autoritari, come quello cinese, caratterizzati da un processo decisionale pubblico capace di produrre e realizzare progetti a lungo termine, superando resistenze che noi consideriamo legittime e giustificate.
Esiste insomma un problema di efficienza della democrazia libera, che può essere affrontato con successo solo se i cittadini stessi, che giudicano con il loro voto, acquistano consapevolezza delle vere questioni da risolvere.
E' proprio nei comuni, nelle più modeste manifestazioni dell' autonomia locale, che il cittadino può imparare ad esercitare la funzione di amministratore pubblico. Può toccare con mano la necessità di fissare sagge priorità, di evitare lo sperpero del denaro pubblico, di conseguire uno stile amministrativo sobrio, che limiti l' intervento pubblico a ciò che i privati non possono o non vogliono fare meglio. E' impossibile raggiungere questi obiettivi senza una reale autonomia finanziaria. Gli amministratori che spendono devono essere tenuti anche a chiedere direttamente ai loro concittadini le corrispondenti risorse finanziarie. Se l' amministratore locale appare "buono" perchè spende, mentre il governo centrale appare "cattivo" perchè tassa e "taglia", una corretta gestione della finanza pubblica è impossibile.
Ma occorre anche un preciso impegno delle forze politiche locali a farsi una concorrenza virtuosa, diretta a conseguire una buona e corretta amministrazione e, appunto, ad avvicinare i cittadini ai problemi che l' amministrazione stessa quotidianamente incontra. Una democrazia libera si affida al giudizio dei propri cittadini, che in questo modo sono chiamati ad essere essi stessi pubblici amministratori. Essi devono trovare nell' amministrazione locale l' occasione per imparare a svolgere un compito fodamentale.
Perfino il governatore della Banca d' Italia sembra unirsi al coro di chi alza cortine di nebbia per coprire responsabilità e difficoltà:
http://www.loccidentale.it/articolo/lavoro+e+produttivit%C3%A0%2C+anche+draghi+cade+nella+trappola+dei+luoghi+comuni.0098271
Nasca invece dai comuni, dalle circoscrizioni, dai comitati, dalle associazioni una nuova consapevolezza. Siano i cittadini stessi a chiedere quel buon governo che solo può risolvere i problemi che ci assillano e sempre più altrimenti assilleranno i nostri giovani.
L' onestà intellettuale può trasformarsi in buona amministrazione anche nelle democrazie libere. Leggiamo questo articolo del secondo presidente della Repubblica italiana, Luigi Einaudi. Così un grande intellettuale lavora per costruire un grande paese:
http://www.nuovorealismo.it/testi/C2006einaudi_proporzionale.asp
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