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venerdì 17 dicembre 2010

Savignano e Bazzano. Plastica, cave e catrame: gli errori delle amministrazioni di sinistra

Ormai da tempo i cittadini di Savignano e Bazzano  discutono con  passione alcune scelte delle giunte di sinistra.  Si tratta dei noti  casi "ILIP" e "cave-catrame". Decisioni, in realtà prese soprattutto per far cassa, certamente criticabili o, quantomeno, molto discutibili sotto il profilo del rispetto del territorio e delle preferenze dei suoi abitanti. Tanto che la campagna su questi temi ha portato alla vittoria elettorale a Savignano una Lista civica nata per tentare di impedire la realizzazione dei progetti già approvati.
Si riflette però troppo poco su alcuni effetti di questo tipo di scelte amministrative. Si tratta di decisioni che sviluppano oltre misura nei cittadini una visione localistica dei problemi ed una sfiducia nelle istituzioni rappresentative che possono a loro volta costituire un problema di difficile soluzione. Gli errori degli amministratori gettano discredito sulle istituzioni, spingono i cittadini a rifiutare il legame tra comunità locale e le più ampie comunità territoriali, fino alla perdita della consapevolezza di appartenere ad una vasta comunità nazionale.
Cresce un ambientalismo "talebano" i cui eccessi pongono a rischio la indispensabile crescita economica. Può poi risultare trascurata o negata la dimensione globale, internazionale dei principali problemi che ci assillano. Solo le grandi istituzioni rappresentative e la grande politica possono affrontare crisi e problemi dalla dimensione addirittura globale.
Le tradizionali risposte della sinistra, più spesa pubblica e più tasse, non consentono di fronteggiare i problemi di competitività, di produttività e di crescita. Sono anzi concause dell' insufficiente sviluppo. Occorre dunque che anche le amministrazioni locali lavorino per rendere non solo il territorio capace di attrarre nuove imprese ma anche più agevole e produttivo  l' esercizio di quelle esistenti. Le vicende di Bazzano e Savignano dimostrano però che misure di dubbia efficacia ed irrispettose del territorio producono effetti perversi.
Resta da rilevare che non tutto il male viene per nuocere. Molti cittadini che prima non sentivano interesse per l' amministrazione locale ora si informano e partecipano. Si può ragionevolmente sperare che uno sguardo ravvicinato all' attività amministrativa e alle sue difficoltà, dopo le comprensibili reazioni di esasperazione e rigetto, porti ad una più diffusa consapevolezza delle questioni.
E' noto da secoli, addirittura forse da duemila e cinquecento anni, che in una grande democrazia non tutti possono governare, ma tutti hanno il diritto di giudicare e sostituire chi governa. Il cittadino che si interessa alla amministrazione locale, partecipa e si informa, col tempo  diventa un elettore migliore e più saggio.

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